giovedì 10 maggio 2012

Inciviltà, la nonchalance di un gesto

So che molti hanno già letto questo mio pezzo, ma mi sembra sempre attuale. Lo ripropongo.


 Il fazzoletto, il chewingum, la cicca di sigaretta, l’involucro di un pacchetto di caramelle ( potremmo sfiziarci a più non posso con la lista) buttati dal finestrino di una macchina in transito. Magari ironia della sorte, trasportati dal vento, finiscono in un contenitore chiamato cestino.
La bottiglia di una birra, il bicchiere di un cocktail, il piattino di una crepes con annessi forchetta, coltello e tovagliolo (vuoi che chi la mangia non si debba pulire per benino i baffi di nutella?!),abbandonati in un vicolo, come se lasciarli lì volesse quasi dire “il netturbino cosa esiste a fare?!”.
Elettrodomestici di vario genere adagiati ai cassonetti dell’immondizia perché non c’è più spazio per loro e chi non deve farne più uso non ha più tempo e voglia di tornare a buttarli il giorno dopo, quando la ditta addetta alla nettezza urbana ha svuotato i cassonetti. Perché tenerli ancora a casa o in garage se invece possono giacere  indisturbati a fianco dei bidoni della spazzatura, che male fanno?mica sporcano?
Il preservativo, la salvietta intima, perché non gettarli proprio lì? Perché non poter fare fin in fondo tutto selvaggiamente così come l’atto che si è appena consumato?
Il piscio, la cacca (di animale e umana) davanti al portone  di casa tua. Ma sì, in fondo capisco bene: è così scocciante dover fare la fila per andare nel bagno del bar che è molto meglio farla en plen air, dà più soddisfazione.
L’ombrello che, data la forte folata di vento, si è rotto e ha perso la sua funzionalità, perché aspettare di trovare un cassonetto per buttarlo, se posso lasciarlo tranquillamente sul marciapiede? Tanto non mi serve più ormai.
L’elenco di comportamenti di questo genere potrebbe continuare senza mai trovare fine.
Mi capita spesso di osservare gesti che, definire incivili, significherebbe fare un complimento a chi li compie.
Altrettanto di frequente succede che mi ritrovi ad evidenziare la gravità del gesto, biasimando chi lo ha compiuto, ma la stragrande maggior parte delle volte le mie parole non vengono recepite come rimprovero e così scatta il sorriso di colui che viene rimproverato, quasi a voler dire “su, dài, vorrai mica adirarti sul serio per una mezza carta buttata a terra?! Vorrai mica dire che proprio quel fazzoletto sarà la causa dell’inquinamento mondiale?!”
E così, anche se sotto mio suggerimento, raccoglie il fazzoletto appena gettato, la volta dopo mi ritrovo a fargli notare di essere nuovamente l’esecutore dello stesso identico e ingiusto comportamento della volta precedente.
Allora, se non si capisce l’importanza e l’aspetto grave di tali gesti, pongo la questione su un altro piano, quello estetico.
Anche solo per un senso di decoro e ordine dell’ambiente, non sarebbe meglio utilizzare gli appositi cassonetti o cestini? Che questi esistano avrà un senso?

1 commento:

  1. La stupidità umana non avrà mai fine se la sua vita sarà basata sulla paura. E' terrificante constatare che se non c'è la legge l'uomo non riesce a vivere amando e amandosi.
    Bel post!

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